mercoledì 9 settembre 2009

Parliamo delle sorti del nostro ospedale, ovviamente al femminile

Si dice che noi donne diamo spesso nella vita prove di concretezza e le donne di Oppido non difettiamo di tale qualità.
Basta ricordare le proteste che in passato ci hanno viste protagoniste sia contro la paventata soppressione dell'ospedale sia contro lo spostamento della sede vescovile.
Non abbiamo ottenuto grandi risultati, ma abbiamo fatto sentire la nostra voce.
Certo le esperienze passate ci inducono oggi ad agire con prudenza ma non a disinteressarci delle sorti dell'ormai quasi ex presido ospedaliero, che per anni è stato il vanto della nostra cittadina e degli altri numerosi paesi vicini per l'elevata professionalità dei suoi operatori.
Da ciò che ho letto in tutti i blog oppidesi, mi par di capire che aleggia molta rassegnazione sulla sua soppressione con eventuale riconversione in lungodegenza e riabilitazione con annessa Casa della salute dove ci riceveranno i medici di famiglia , e mi domando se fino alla riconversione dobbiamo tollerare il graduale " smembramento ", la lenta agonia dell'ospedale , organizzata forse ad arte per evitare " inopportune" ed imbarazzanti proteste popolari.
Se gli ospedali vicini offrissero una buona assistenza sanitaria nulla quaestio, tacerei per evitare di essere tacciata ingiustamente di quel campanilismo al quale ricorrono "quelli" che potrebbero fare ma non fanno, potrebbero intervenire ma non intervengono, dovrebbero tutelare gli interessi dei cittadini ma non li tutelano.
E ALLORA MI E VI DOMANDO:
Fino alla realizzazione dell'Ospedale della Piana ( 5,10...anni) , che dovrebbe risolvere insieme alle altre creande strutture ospedaliere i problemi della sanità calabra ridando a noi calabresi la dignità di cittadini di serie A, quale sarà la nostra sorte se staremo male?
Ebbene ho sperimentato che se il malessere mi coglie dalle ore 20 alle ore 8 posso recarmi presso il P.P.I di Oppido dove troverò personale qualificato che suo magrado mi "spedirà" presso qualche altro ospedale se c'è necessità di approfondimento diagnostico ovvero mi presterà le prime cure e mi rimanderà a casa invitandomi a pagare il ticket di circa 25 E ( perchè noi paghiamo i non-servizi!).
Se il medico di turno ritiene necessario trasfermi altrove perchè sto proprio male potrebbe iniziare un lungo viaggio durante il quale egli stesso mi invita, in cuor suo,a raccomandare la mia anima a Dio sia nell'ipotesi che qualche struttura ospedaliera vicina mi riceva sia nell'ipotesi che io debba lasciare la mia regione per essere curata nella vicina Sicilia o Basilicata.
Se mi capita durante le ore diurne, allora è bene che mi raccomandi subito l'anima a Dio - è inutile recarsi all'Ospedale di Oppido poichè di giorno ne mantiene solo il nome: non possono riceverti neanche se paghi o stai morendo- salgo in macchina e per le strade che abbiamo
prego Dio o la Madonna di arrivare in tempo o a Gioia o a Polistena dove devo sperare di non fare attese di ore prima di essere soccorsa da medici che ho sentito " bestemmiare" per le condizioni da terzo mondo in cui sono , loro malgrado ,costretti a lavorare.
E allora, scusate il voluto sarcasmo, cosa possiamo ora concretamente fare?
Possiamo pretendere che fruendo di un servizio ospedaliero non ancora soppresso esso funzioni regolarmente 24 ore su 24 offrendo i servizi che noi contribuenti paghiamo come tutti gli altri italiani?
Possiamo permetterci di chiedere alle istituzioni di farsi portavoce delle nostre esigenze e di pretendere il funzionamento dei servizi fin quando non verranno soppressi?
Ogni proposta verrà pubblicata.
Carmela Frisina

6 commenti:

Nino Greco ha detto...

Sono spariti tutti i commenti precedenti...che succede?

? ha detto...

Boh?

Rocco ha detto...

Sarebbe opportuno e onesto che i responsabili del blog spiegassero ai visitatori perchè sono state eliminate molte delle recenti pagine con relativi commenti.

Anonimo ha detto...

ghhj

Un Promotore ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Un Promotore ha detto...

Il dr. Antonio Frisina ha ritenuto opportuno rimuovere tutti i post a sua firma.
Non ne conosciamo i motivi ma rispettiamo la sua decisione nell'attesa che riprenda a dare un valido contributo a questo blog, che è caratterizzato dal rispetto delle idee e della libertà di ogni promotore e commentatore.
Da oggi i commenti non saranno più preventivamente moderati ma verranno cancellati quelli ritenuti offensivi per i promotori e per qualsiasi altra persona facilmente identificabile.
Ricordiamo ai visitatori che la responsabilità di quanto affermato nei commenti ai threads è personale.
Carmela Frisina