mercoledì 23 settembre 2009

OPPIDO MAMERTINA - UNA CITTA' CHE PUO' CRESCERE

LEGALITA’ E SVILUPPO – Il Porto di Gioia Tauro è un potenziale motore di progresso – E’ necessario un progetto di liberazione da tutte le mafie.



Oppido mamertina fa parte di una grande area geografica con importanti potenzialità di sviluppo, ma con gravi ritardi che hanno creato spazi alla devianza sociale ed alla criminalità organizzata.

- Le mafie bloccano i processi di crescita -


Il porto di Gioia Tauro, tra i più importanti e moderni d’Europa, era, e lo potrebbe ancora essere, una grande speranza.
Il Porto nasce per servire un’area del Mezzogiorno e per limitare il gap infrastrutturale, causa del sottosvillo delle Regioni del Sud. Arriva alla fine della politica ispirata alla programmazione, come appendice di una stagione di ricostruzione del Paese e di grande e diretta presenza dello Stato nell’economia. Non passa , però, insieme al Porto, il piano di rilancio industriale della Piana e dell’entroterra, indispensabile e complementare per dare una risposta compiuta, razionale e concreta alla domanda di capitale che un’economia agricola assistita ed arretrata non aveva potuto generare ed accumulare per gli investimenti di scopo: in Calabria la “borghesia agraria” ha mantenuto le nostre campagne nel disaggio, sciupando le ricchezza create dal lavoro e dirottando i risparmi verso il Nord del Paese ( apriremo anche questo capitolo per individuare le responsabilità storiche del mancato sviluppo calabrese ) Il Porto di Gioia Tauro è un porto senza retroterra.

                                  - Un Porto senza retroterra -


L’espressione “porti senza retroterra” attribuita a Gioia Tauro si riferisce non solo alla localizzazione in un’area depressa, ma è intesa anche in senso culturale quale assenza di tradizioni marittime e portuali.” ( Maria Giuseppina Lucia – Università di Genova )
Nelle nostre scuole mancano corsi specifici di tecnica navale ed economia marittima, preposte a formare professionisti e tecnici del settore.

- Un Porto come polo di sviluppo -

Gioia Tauro, infatti, è un porto concepito dal governo centrale in funzione di incentivo di territori economicamente emarginati, nell’intento di conseguire utili esiti economici e sociali nella logica di realizzazione di un “polo di sviluppo”.
- L’insediamento è senza effetti -

Ma gli effetti indotti dall’opzione politica dovevano a lungo risultare inferiori alle attese. In un primo momento al porto sono state assegnate funzioni di industrializzazione, vale a dire di porto di rifornimento del Quinto Centro Siderurgico programmato negli spazi portuali adiacenti. Ma le vicende internazionali dell’industria di base e la normativa di settore dell’UE, inducono a ripensare le strategie di politica economica, progettando un “centro energetico” che doveva integrare strutture portuali di sbarco di materie prime e strutture di produzione di energia termoelettrica. Anche in questo caso <<  la crisi e le successive fluttuazioni del mercato del petrolio, nonché la conseguente diversificazione del bilancio energetico del mondo industrializzato, rilevano le connotazioni di segno negativo di una programmazione orientata prevalentemente a corrispondere a questioni urgenti e immediate nella tradizionale ottica delle politiche di intervento straordinario, inadeguate ormai ad avviare processi di sviluppo territoriale.>>(Muscarà e Pedrini, 1978).

L’intervento è stato reale, vale a dire un investimento di capitali e non già una normativa previsionale inoperosa e fittizia, come potrebbe essere l’istituzione di parchi, di organismi amministrativi intermedi, di aree metropolitane: tutti apparati che producono spesa pubblica aggiuntiva senza ritorno di finanza o creazione di rendite, sovente inventati in assenza di codifiche concrete, mutilati da reali previsioni di crescita e sviluppo ed affidati alle sorti di un solitario destino e ad improvvisati pianificatori, privi di una sufficiente cultura di progettistica economica e di necessarie esperienze.
Tutto ciò appare ancora più evidente se si considera la fase successiva che ha conferito allo scalo calabrese funzioni commerciali, commisurate al riferimento di una domanda sovralocale. Per qualche anno le strutture portuali, nel frattempo completate, hanno operato perciò in misura assolutamente sottodimensionata rispetto alle loro potenzialità, con gli inevitabili fenomeni di degrado e di costi economici e sociali facilmente immaginabili.
Alla svolta degli anni Novanta del ventesimo, una società privata, la Contship Italia, ha riservato a Gioia Tauro una particolare attenzione, attirata decisamente dalla favorevole posizione geografica. Quest’ultima, infatti, configura una situazione di baricentro dello scalo calabrese che corrisponde a un’esigenza delle strategie di impresa attualmente predominanti, orientate all’organizzazione di un sistema logistico che riunisce la prestazione di servizi alla nave e alla merce in un ristretto numero di porti, i quali sono chiamati ad assumere un ruolo strategico all’interno di una rete attiva a livello planetario, e regolata da una gestione accentrata estesa a tutto il complesso delle attività trasportistiche.
A far data dal 1993, in forza di un “Protocollo di Intesa” siglato dalla Contship Italia e dal governo centrale, il porto di Gioia Tauro si è inserito all’interno di un’organizzazione reticolare a scala mondiale. L’allestimento di un terminale di transhipment, realizzato per la gran parte (280 miliardi) con capitali privati, e per una quota più contenuta con finanziamenti governativi (132 miliardi) a favore delle imprese del Mezzogiorno e con i fondi stanziati dall’Unione Europea per lo sviluppo dell’occupazione nelle aree depresse, restituisce l’immagine di un’attività economica che si evolve in una logica di separatezza dal contesto regionale.
In tal senso è interessante documentare il passaggio del controllo del Mediterranean Terminal Center all’Eurogate di Rotterdam che attraverso processi di fusione ha assorbito la European Container Terminal (ECT) e l’Eurokai di Amburgo partecipata dalla Contship Italia, rafforzando decisamente la presenza di Gioia Tauro sulla scena internazionale (MCT, s.a).

  - Un disegna dall'alto -

Da una attenta considerazione delle implicazioni portuali all’interno dello sviluppo regionale, emerge con chiarezza che lo scalo calabrese disegna una situazione fortemente connotata da linee di programmazione dall’alto, tendenzialmente indifferente alla realtà locale, e perciò invariabilmente inadeguata ad assicurare la rimozione della marginalità della regione rispetto alle direttrici dello sviluppo economico.
Studi autorevoli impegnati in una ricerca in tal senso, hanno già indicato e discusso come alla presenza del porto non hanno fatto riscontro trasformazioni particolarmente significative, riferendo le evoluzioni più rimarchevoli esclusivamente alla creazione di posti di lavoro. Il problema dell’occupazione è stato ampiamente valutato in ogni sua implicazione ed esteso non solo all’attività del MTC, ma anche all’intera e complessa catena di prestazioni di servizi del porto. Da ciò l’esigenza di individuare due grandi categorie di servizi portuali, una formata dalle attività direttamente connesse al transhipment vero e proprio, e la seconda da altri comparti che riguardano esclusivamente i servizi alla nave e alla merce. La varietà dei contenuti di quest’ultima tipologia contempla la presenza di soggetti diversi, appartenenti sia al settore dell’imprenditorialità privata (agenti marittimi, riparatori di container) sia a quello della pubblica amministrazione (dogana, capitaneria di porto).
 
 - Un investimento reale -
 
E, dunque, un investimento reale non è valso ad incrementare occupazione ed imprenditoria, tanto da dare una spinta allo sviluppo dell’area.. La classe dirigente dell’intera area della Piana di Gioia tauro, ed anche delle Province più prossime, ripudiata la cultura della programmazione territoriale, in nome di una ventata europea di liberismo thatcheriano, attratta dal nuovo corso di politica economica, spesso fondata su inconcludente creatività, sterile rispetto ai problemi reali del Mezzogiorno, ha ripreso a puntare, anche per reminiscenze nostalgiche veterofasciste, su progetti d’immagine di ridondante titolazione, ma privi di contenuti e di sostanza.

- Le speranze dei Comuni dell'Area -
       la nostra area PIP


Oppido Mamertina, come tanti altri Comuni dell’entroterra, aveva creduto ad un’imminente epopea di sviluppo ed ha creato lo strumento urbanistico necessario per diventare zona produttiva industrializzata ed attrattore di nuova economia . L’Area PIP è stata letteralmente abbandonata non tanto per l’oscuramento delle prospettive delle politiche locali ( l’area può essere provvisoriamente adattata anche allo svolgimento di attività dopolavoristiche, ad insediamento di fiere e ad altro, arredandola nei limiti del possibile e tenendola pulita e disponibile ) per quanto dalla inoperosità degli Enti di programmazione regionale e provinciale che hanno perso, se mai lo abbiano trovato, il filo della nostra storia.

L’obiettivo della politica, laddove è carente altra iniziativa, non può essere solo quello di amministrare, governando i servizi d’Istituto, ma, almeno nella nostra visione, deve essere quello di creare le premesse ed anche le occasioni per la piena occupazione e per l’evoluzione positiva delle condizioni sociali e culturali della collettività.
Il federalismo amplierà i compiti delle municipalità, gravandole di notevoli responsabilità politiche aggiuntive, che spazieranno sino a raggiungere obblighi di programmazione dello sviluppo territoriale nel quadro delle politiche economiche nazionali ed europee ( ma di questo ne riparleremo con altra proposta di discussione ).

                                                 - Il patto d'Area -

l’aumento della forza lavoro è direttamente correlata alla favorevole disciplina formulata nel contesto di un Patto d’Area”, che dovrebbe essere il programma cruciale di un Ente intermedio innovativo, per Reggio l’Area metropolitana ( con perimetrazione preventiva provvisoria tra i Comuni di Bagnara Calabra e di Melito Porto Salvo) pensata anche per questo, per la Piana la conferenza dei Comuni ( da costituire in forma permanente ), per l’area ionica il Comitato dei sindaci già operante, finalizzata a orientare la disciplina del mercato del lavoro in una direzione più rispondente alle reali necessità del territorio e delle imprese.

   - Quasi una Cattedrale nel deserto -


A ben vedere alle aspettative create dalla metafora della trasformazione dell’ennesima cattedrale del deserto nel più importante scalo del Mediterraneo per traffico container, non sono conseguiti apprezzabili risultati. ( M.G. Lucia )
In estrema sintesi le imprese percepiscono la potenzialità che discende in termini logistici dall’utilizzazione dello scalo di Gioia tauro. Ma soltanto alcune ritengono di poter modificare l’instradamento delle merci. Il Porto di Gioia Tauro costituisce per il momento soltanto uno strumento potenziale di sviluppo territoriale locale in grado di avviare impulsi su tutto il territorio economico del meridione.
I Comuni hanno un ruolo essenziale , che non si risolve nella gestione della quotidianità, ma si dovrebbe manifestare in tutta la sua forza propulsiva nel guidare la nostra società ad uscire da un isolamento di costumi, assai condizionati da poteri illegali, nel silenzio dei cittadini rassegnati e nella atarassia di uno Stato forte con i deboli.
Antonio Frisina









41 commenti:

Un Promotore ha detto...

I miei complimenti all'amico Totò Frisina per la completezza nella trattazione di alcuni dei temi cruciali per la nostra economia.

L'aver messo l'accento sui condizionamenti di tipo mafioso e sulla necessità di una cultura della legalità dovrebbe stimolare
una maggiore presa di consapevolezza delle cause che ostacolo lo sviluppo economico del nostro territorio.

Pino Frisina

antonio frisina ha detto...

In questo spazio non possono essere tollerati pettegolezzi e maldicenze. Ogni segnalazione deve essere raccontata e se rigurda persone specifiche è necessario firmare il commento per l'assunzione delle responsabilità.
E' necessario moderare i commenti, amche per lòa delicatezza dei temi trattati.
Un Redattore
antonio frisina

Anonimo ha detto...

Da quale pulpito.....
La verità ti fa male.

Anonimo ha detto...

Fai un resoconto dell'ultimo consiglio comunale e metti in luce le porcate che hanno deliberato invece di copiare cazzate come quelli della piazza mamertina. Siete due facce della stessa medaglia.

Il timido commentatore ha detto...

Sono un assiduo frequentatore del blog, che trovo interessante.
Fino ad oggi non ho fatto commenti perchè mi sentivo a disagio pensando di essere, pur se anonimo, giudicato dai promotori del blog che hanno scelto di sottoscrivere i loro interventri.
Ebbene, dal modo in cui voi promotori vi ponete sono sicuro che apprezzerete qualsiasi commento anche se scritto in modo semplice purchè sia attiente all'argomento trattato.
Copmplimenti al dr. Antonio Frisina per l'ampia esposizione della realtà del Porto di Gioia Tauro.
Personalmente ritengo che i " fattori "ambientali" che non hanno permesso lo sviluppo della Piana dopo la realizzazione del porto di Gioia Tauro decreteranno la sua fine se non interverrà lo Stato con una forte azione di repressione della malavita organizzata.

Anonimo ha detto...

Non saprei se piazza mamertina o oppido nostra hanno un dovere di commentare i consigli comunali. se sai qualche cosa di losco o di mafioso dilla apertamente. le cose che ci raccontano iblog sono solamente istruttive per noi asini.
per il resto l'anonimo, che si è capito chi è, è un semplice proveretto che appena sente il nome ndfragheta gli tremano i pantaloni o forse mafioso lo è lui stesso.

Un Promotore ha detto...

Interverremo, a tempo debito, anche in merito alle decisioni assunte dall'ultimo consiglio comunale, quando disporremo di maggiori elementi di valutazione.

Volendo essere " Oppido Nostra " una realtà anche " politica " , che si colloca nell'area del Centro- Sinistra, non può non pronunciarsi, fra le altre cose, sulle scelte e l'attività dell'Amministrazione Comunale in carica.

Anonimo ha detto...

fINITELA DISTARE SUL PALCOSCENICO COME UN GESTORE DI LA PIAZZA MAMERTINA E NON DITE CAZZATE AL COMUNE SI STANNO SPARTENDO LA TORTA E FRA POCO CI SARA QUALCHE ALTRO CHE SA MANGIARE MOLTO BENE.
E' UNA VERGOGNA LA VERA MAFIA E' LA DENTRO.

GRUPPO REDATTORI ha detto...

Signor ( giacché l’appellativo si è involgarito) anonimo

abbiamo deciso di pubblicare il suo commento, per rovesciare
la massima “ raglio d’asino non arrivò mai in cielo “ , in
un nuovo costrutto:"raglio d’asino qualche volta vola in cielo “;

e ciò è possibile , perché il buon Dio è così distante dalla sua dimora,dico dalla sua, sig. anonimo, per cui l’odore del suo alito, che per pudicizia non aggettiviamo, non avrà modo di raggiungerlo, e , dunque,il Creatore non si stupirà della sua ( quella di Dio, sig. anonimo) distrazione generativa.

Le parlo così , sicuro di avere individuato la sua identità, facile per il suo orpello che seguiamo da tempo.

Se vuole sapere il nostro ( badi che con lei sto parlando solo io ) pensiero sugli argomenti trattati nella solennità dell’aula consiliare ( perché lei sa che il luogo della democrazia è olenne.) non ha che comunicarceli , vista la nostra distrazione ed il nostro
disinteresse per gli affari, anche per telefono, ammesso che ne
abbia costume, oppure, conservando il suo anonimato, sul blog, con la dovuta umiltà di chi capisce di parlare con Noi.

Non abbia paura di trattare l’argomento che abbiamo proposto, ma badi bene a farlo senza omertà.

Conosciamo la sua sicumera , già da anonimo, e sappiamo che la viltà non le manca.

Per tanta gente come lei questo nostro popolo spesso s’impaluda nelle sabbie mobili e ne esce anche male.

Esca al sole e dica quello che le pare di pensare, ma che, in effetti è frutto della sua digestione.

Non creda di sgavettare mai più nel Blog , se non con la dovuta forma e con argomenti degni dei nostri livelli.

Vada altrove, ma non saprei dove mandarla, visto che la cacciano da ogni parte.

Non mancherò di rincorrerla, ove azzardasse di ripetere il resto dei resti del suo desco, stavolta chiamandola per nome.
La saluto per galateo
Antonio frisina

Viki ha detto...

Bravo.

Anonimo ha detto...

Anonimo dice che AL COMUNE SI STANNO SPARTENDO LA TORTA E FRA POCO CI SARA QUALCHE ALTRO CHE SA MANGIARE MOLTO BENE.
E' UNA VERGOGNA LA VERA MAFIA E' LA DENTRO....

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Caro anonimo nelle tue parole più che lo scandalo si legge il rimpianto di non potere spartire anche tu....

Anonimo ha detto...

Che speranza ha Oppido di Cambiare se predominano come sempre certi individui che sanno solo abbaiare alla luna?
Capisco che è un effetto del troppo tempo libero e di digestioni difficili (come dite voi redattori) ma un poco di pudore ci vorrebbe. E soprattutto ci vorrebbe il coraggio di smetterla dfi seminare liti fra tutti e per tutto.
Se parlare del porto di Gioia Tauro e delle contaminazioni mafiose è una "cazzata", cosa non è cazzata, mettere gli uni contro gli altri asnche dentro i partiti e non stare mai in pace con nessuno?

Anonimo ha detto...

Che peccato. Un argomento come questo svilito dalla solita gente che vorrebbe che si parlasse soltanto di ciò che piace a loro. Gente senza scrupoli che grida forte per confondere le acque e mascherare il proprio non credere in niente. Questa non è gente che ama Oppido (chissà se ha visto il sondaggio) e nemmeno il proprio partitoanzi con la propria arroganza ha contribuito a mandarlo in rovina e non solo a fargli perdere le elezioni.E' una mia opinione e non credo che costituisca un reato.

Anonimo ha detto...

Bella la risposta del dr. A.Frisina, da incorniciare.

Anonimo ha detto...

Ho letto la risposta del dr Antonio Frisina e sinceramente la reazione al commento dell'anonimo mi sembra sproporzionata e inopportuna.
L'anonimo ha espresso liberamente il suo pensiero, che può essere non condivisibile ma non criticabile o da censurare.
La mafia non sta solo dove la vede il dr Frisina!
E poi, se si da la possibilità di commentare bisogna avere l'umiltà di accettare qualsiasi commento purchè non sia offensivo.
Il termine "cazzata" non mi sembra tale, il commentatore usandolo ha voluto richiamare all'attenzione di tutti il suo pensiero: non andiamo lontano per vedere ciò che è molto vicino a noi!

Anonimo ha detto...

X I Promotori e Gruppo Redattori

Premesso il mio totale accordo con quanto scrivete oggi a proposito delle consulenze esterne al comune, premesso pure che , anche se appartengo a un’area politica di sinistra, ho cercato di mantenermi sempre un po’ in disparte dalle situazioni locali, vorrei rivolgervi un quesito avendo letto da qualche parte , ora non ricordo su quale dei blog, un vostro elogio alla loro funzione , cioè dei blog stessi, di promozione culturale, sociale e politica per Oppido.
Vi dico intanto cosa ne penso io.
Non sento molta consonanza con “La piazza mamertina” per le sue posizioni conservatrici e a volte semiclericaliste, anche se riconosco a chi lo gestisce la volontà e la capacità di contribuire sul serio a un dibattito culturale e civile a Oppido, per cui gli attacchi ad alcuni episodi di satira politica, che non sono riuscito a capire quando sono stati posti in essere, mi sembrano eccessivi e vendicativi.
Non sento nemmeno molta consonanza con voi di “Oppido Nostra” solo perché questo blog sembra il microfono di una realtà politica ancora da scoprire e per me le realtà politiche nascenti devono restare distinte dalle esperienze culturali vere e proprie. Mi riconosco però quasi sempre in ciò che scrivete e nelle esaustive e belle analisi che fate e, soprattutto, leggendo il dibattito di ieri ho capito la vostra serissima volontà di cooperare all’elevazione di questo “borgo selvaggio aspro montano”.
Tra questi due blog, ognuno rispettabile , ma limitato nello stesso tempo, ho salutato con ottimistica curiosità il terzo nato, Blog Oppido, giudicandolo la via di mezzo giusta che poteva dare voce a una realtà ideologica locale che non si riconosce assolutamente nella nuova amministrazione comunale e nel contesto di cui essa è espressione e che aveva nello stesso tempo lo stile costruttivo e civile giusto per affrontare strada facendo i vari problemi, ridando fiducia a quel “terzo” di elettori sfiduciati dopo le recenti elezioni. Purtroppo il tenore dei post dei lettori che pubblica mi pare improntato più al pettegolezzo violento e al gossip locale che non a un serio dibattito sulla situazione politica, sociale e culturale di questo nostro paese e scoraggia invece di coagulare l’attenzione delle persone che in esso potrebbero riconoscersi. Inoltre ho sperimentato personalmente che rifiuta ogni commento che non abbia questo tenore.
Il quarto blog, Oppido per tutti, che mi destava una certa curiosità, ma anche preoccupazione, è stato un flash con tanti punti interrogativi ed ora mi pare chiuso, almeno io non riesco più ad aprirlo.
Detto ciò, vi chiedo e mi chiedo: i blog oppidesi stanno elevando veramente il dibattito, la cultura, la democrazia civile a Oppido in queste condizioni? O non si stanno trasformando tutti solo in una cassa di amplificazione per alcuni avventurieri della politica locale, senza arte né parte, che lanciano strali a destra e a manca sui vari blog solo per far emergere la loro “stomachevole” personalità ( uso una vostra denominazione che condivido)?
Mi rendo conto che la perfezione non esiste, ma chiedo a tutti di fare un passo indietro o in avanti, secondo i punti di vista.
Con stima.

Un Promotore ha detto...

Rispondo all'anonimo delle ore 9.02
per dirgli che la risposta alla sua domanda circa la funzione "culturale" dei blog locali l'ha data inconsapevolmente proprio lui , con quel suo intervento pacato, composto e riflessivo, che non può che contribuire all'elevazione culturale ( in senso lato ) dei lettori.

Prendiamo atto delle sue critiche nei nostri confronti che, comunque, ci appaiono costruttive e non tendenziose.

Continueremo a fare del nostro meglio, seguendo la linea politica e culturale che ci siamo dati, per dare un contributo alla nostra Oppido.

Invito, comunque, l'amico anonimo ad intervenire più spesso e, se non gli costa tanto, a rivelare la sua identità.
Pino Frisina

Anonimo ha detto...

A malincuore devo darvi ragione ed essere d'accordo con l'anonimo che ha scritto alle ore 9,02. Si sente il bisogno di uno spazio virtuale dell'Arcobaleno propriamente detto o che, insieme a questo blog, almeno accolga le libere discussioni e i pareri di tutti coloro che, come il sottoscritto, si sentono di sinistra e vicini all'Arcobaleno però non sono disposti a scendere su un terreno di maldicenza contro nessuno e di , lite continua.
Lancio un appello a coloro i quali si riconoscono in questa necessità e hanno le capacità tecniche di aprire un nuovo blog serio.
Mi ripropongo comunque di tornare su questo argomento con più tempo da casa.
Grazie se pubblicherete questo messaggio.

Corso Luigi Razza ha detto...

Condivido tutti i commenti inseriti stamattina eccetto il primo.

Anonimo ha detto...

PER BLOG OPPIDO,IO VORREI DIRE ALCUNE COSE, PERCHè SPARLATE TANTO DELLA NUOVA AMMINISTRAZIONE, A POCHI MESI DAL SUO INSEDIAMENTO?
QUANDO NOI DELL'ARCOBALENO IN CINQUE LUNGHI ANNI NON ABIAMO FATTO ALTRO CHE DANNI,ABIAMO SOLO ROVINATO A GIUSEPPE RUGOLO,TUTTA LA COLPA è RICADUTA SU DI LUI MA LA VERA ROVINA SIAMO STATI NOI TUTTI ARCOBALENISTI,ADESSO CI MORDIAMO LE MANI,IO PERò MI SONO RAVVEDUTA E NON VOGLIO PIù SAPERE NIENTE DI POLITICA HO SOLO CAPITO CHE LA POLITICA NON Fà PER NOI DELL'ARCOBALENO,E QUINDI LASCIATE LA GENTE FARE IN PACE ,SE POI FRA CINQUE ANNI NON FARANNO BENE IL POPOLO SAPRà PUNIRLI, MA VI PREGO NON GIUDICHIAMO NOI PERCHè SIAMO PROPIO I MENO ADATTI.

Anonimo ha detto...

L'ultimo commento puzza di falso da un kilometro e non è rivolto a voi ma a un altro blog. L' onestà intellettuale vorrebbe che evitaste di pubblicarlo.
Poi non fate finta di offendervi e di arrabiarvi se qualcuno vi richiama.

Un Promotore ha detto...

Rispondiamo all'anonimo delle 16.35
che abbiamo deciso di pubblicare tutti i commenti che non abbiano contenuto offensivo od osceno.

All'anonimo delle 15.27 ciascuno è libero di replicare come crede, facendo valere le proprie ragioni.

Non è con la censura ma con il libero confronto delle idee che si cresce.

Nino Greco ha detto...

Ho avuto modo, in questi ultimi mesi, di leggere le proposte di dibattito nei vari blog Oppidesi, spesso ho partecipato con qualche mio commento, qualche volta mi sono imbattuto in qualche posizione “intollerante” e sempre anonima.
In questo peregrinare nei vari blog , leggendo i vari commenti ( spesso anonimi) , ho potuto constatare ,a volte con scoramento , che in merito a questioni di interesse comune , gran parte dei partecipanti si è spesso dilettata al lancio contumelie , di strali e di slogan nei confronti di commentatori ; un turbinio di accuse , personalismi , derisione continuata e gratuita (nei confronti “dell’avversario”), frutto solo di voglia di avversione , senza mettere sul tappeto uno straccio di elemento che potesse dare un contributo tangibile alla buona riuscita del confronto dialettico.
Lodevole , sempre, è la tenacia dei vari gestori che in ogni modo cercano di arginare le derive, ma credo che ciò costi tanta fatica e pazienza. Scrutando questo scenario, salta con facilità agli occhi di tutti una comunità divisa in fazioni, ognuna abbarbicata alla propria pseudo-bandiera in nome di una differenza politica , che a dire il vero spesso io non trovo.
Ho cercato di scavare nei meandri delle mie esperienze per cercare di trovare qualche elemento che potesse dare una riposta più o meno logica a questa “evoluzione” del modo di confrontarsi e scontrarsi su quello che è il terreno politico e quindi amministrativo di noi Oppidesi.
Mi permetto di mettere su questo foglio le mie considerazioni, leggerò con attenzione i commenti che saranno postati( sempre se qualcuno riterrà opportuno farlo).
“Per molti anni la comunità oppidese ha vissuto le vicende politiche in modo speculare a quello che era lo scenario politico nazionale. Partiti di governo ( DC, PSI) e partiti di opposizione –PCI, MSI-.
Tutto si muoveva dentro la formula su menzionata, le elezioni servivano solo a misurare le forze delle correnti della DC e verificare in che termini l’opposizione confermava il numero dei suoi consiglieri. Negli anni 60/70/80 , tranne una breve esperienza col PCI, le giunte comunali di Oppido sono state rette da maggioranze bulgare . La DC faceva incetta di voti e la composizione delle giunte era spesso una “coalizione” delle correnti della stessa DC. Tra le schermaglie correntizie ebbe modo , a più riprese , di inserirsi -seguendo il canovaccio politico nazionale- anche il PSI.
La crisi dei partiti degli anni novanta ha determinato una sorta di “rompete le righe” ; chi portava dentro di se un senso di appartenenza , ha cercato di trovare una naturale collocazione in quegli ambiti in cui rivedeva le tracce del vecchio partito- reputo questi una minima parte- mentre la stragrande maggioranza , in occasione delle tornate elettorali ha trovato naturale e logico identificarsi ed appoggiare le liste che più davano –in termine di risposte alle proprie esigenze – garanzie di mantenimento dello status quo. Scelte di campo dettate spesso da: aspirazioni, progetti personali ed obiettivi anche di breve respiro.
Perse terreno la candidatura politica ed iniziò la rincorsa alla candidatura di grandi elettori. Se prima i candidati di una lista per circa il due terzi erano iscritti al partito , lasciando uno spazio contenuto alla candidatura di personaggi con un cospicuo potenziale bacino di voti, negli anni novanta, a seguito del crollo dei partiti , divenne tutto più semplice , il potenziale candidato sindaco doveva avere solo l’intuito, scegliere ed avallare l’inserimento in lista candidati con alle spalle famiglie numerose. (continua)

Nino Greco ha detto...

Le piccole comunità, come Oppido, si muovono su equilibri che passano attraverso i legami della parentela. Legami di solidarietà vera e generale. E’ facile immaginare cosa accade quando uno dei figli, dei nipoti o dei cugini si candida a consigliere . Scatta l’ orgoglio della famiglia , si intravede la possibilità di contare un pizzico nella stanza dei bottoni e conseguente possibilità di cogliere qualche piccolo e misero vantaggio, il tutto condito con una buona dose di narcisismo . Nessuno si pone nella posizione di autocritica, e con onestà intellettuale riconoscere le proprie peculiarità ed eventuali limiti in questioni politiche ed amministrative. Parallelamente a questi andamenti si registra un disamore per la cosa pubblica da parte di soggetti che avrebbero avuto maggiori energie politiche.
Il pezzo di storia che conosco di Oppido , le contenute esperienze pubbliche vissute mi inducono ad affermare che la presenza del voto “prettamente politico” nella comunità oppidese coinvolge una minima parte di elettori
Anticipo una considerazione che potrebbe nascere spontanea : “Ogni cittadino che gode dei diritti civile è nella condizione di poter aspirare ad una carica elettiva”.
Sacrosanto principio. Indiscutibile. Dico solo che i vecchi partiti, con le attività che si producevano in sede : assemblee , discussioni ed i dibattiti erano elementi che facilitavano l’approccio alla politica e la crescita delle coscienze di chi decideva, candidandosi , di superare l’esame del voto. Il vuoto lasciato dai partiti ha ulteriormente determinato una deregulation sia nel metodo che nella sostanza del fare politica.
La formula delle liste civiche ha, col passare degli anni, determinato un isolamento politico e alimentato le distanze dagli enti come Provincia e Regione . Il non avere dei referenti diretti collegati attraverso la rete dei partiti implica una dispersione di energie quando si tratta di avviare progetti , accedere a finanziamenti e quanto altro.
Mi accorgo di essere stato abbastanza lungo …. chiedo scusa, mi riservo di intervenire, ulteriormente , in seguito. Sarò molto attento ai commenti di chi vorrà intervenire, sperò, nella logica del confronto franco e schietto.
Nino Greco

Nino Greco ha detto...

Mi scuso , ma non è stata pubblicata la prima parte del mio commemto, ciò che si legge è la 2 parte. Ho dovuto spezzare il commento poichè non accettava caratteri superiori a 4000.
Mi scuso, e grazie.
Nino Greco

Un Promotore ha detto...

Per Nino Greco,
noi abbiamo pubblicato due commenti , se manca qualche parte verrà pubblicata se inviata.
Grazie per la preziosa collaborazione.
Carmela Frisina

Anonimo ha detto...

Pubblicare e lasciare passare commenti che parlano male in generale di un blog molto serio come Blog Oppido è poco corretto da parte vostra, altro che libero confronto di idee,pesnateci.

Anonimo ha detto...

Un profondo commentatore politico dice che " Scrutando questo scenario, salta con facilità agli occhi di tutti una comunità divisa in fazioni, ognuna abbarbicata alla propria pseudo-bandiera in nome di una differenza politica , che a dire il vero spesso io non trovo."
Al commentatore politico rispondo che per non vedere le differenze bisogna essere ciechi oppure mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi.
PER I PROMOTORI
Mi sono permesso di fare un intervento O:T: dato che oggi qui se ne stanno facendo tanti e voi dite che se non sono offensivi e osceni bisogna accettarli. Vediamo se accettate questo dopo tutte le cose unutili e false che avete accettato oggi. buonasera

Nino Greco ha detto...

Le differenze non sono politiche, e ribadisco: io non le vedo.Quale schieramento propone i principi liberali? e quale si batte per la giustizia sociale? quanti hanno rispolverato la falce e martello?
In tutti gli schieramenti c'è un mix di posizioni.Nello schieramento che ha vinto le elezioni si intravedono posizioni di centro di destra e di sinistra, cosi come nelle liste perdenti. Non credo che si possa trovare una sintesi di linea politica tra chi appartiene a tre diverse aree cosi differenti, per ciò affermo ancora che non vedo differenze politiche, poichè, proprio, di politica c'è pochissimo o nulla.
Mi aiuti Lei, anonimo commentatore, a tirare fuori la testa da sotto terra oppure a rimuovere le cataratte dai miei occhi. Invidio la sua arguzia è la capacità di sintesi, cosa che a me manca
In ogni caso accetto il suo "unico appunto", ma avrei preferito conoscere il suo illuminante ed approfondito punto di vista.
Grazie.
Nino Greco

Anonimo ha detto...

Esimio commentatore politico non puoi mettere sullo stesso piano le tre liste che hanno gareggiato a giugno a Oppido. C'è una grande differenza politica fra loro. Due di esse tra cui quella vincitrice erano costituite da gente di diversa posizione politica o da gente che se ne frega della politica, invece l'Arcobaleno, esperienza unica nella storia di Oppido, era ed è costituito da persone di sinistra tutte con una visione sociale e politica apertamente antimafia. Non so se mi spiego.
O si fanno analisi politiche o, come si suol dire si naca il pecoro.

Un Promotore ha detto...

Il dibattito all'interno del blog si presenta abbastanza vivace e interessante, oltre che civile e costruttivo, a parte qualche sporadico intervento.

Preferiremmo,tuttavia,che tutti i nostri amici visitatori, così come ha fatto l'amico Nino Greco (al quale vanno i nostri complimenti per l'interessante analisi pubblicata ieri sera )si firmassero con nome e cognome.

Vorremmo che gli interventi anonimi si limitassero ai quei soli casi in cui, per gli argomenti trattati, si appalesa opportuno nascondere la propria identità.

Nino Greco ha detto...

Non credo, anzi ne sono certo, che nello schieramento dell'Arcobaleno non vi fossero presenze di soggetti, chiamiamoli cosi, di area moderata, basta leggere la lista dei candidati per accorgersi della varietà di posizioni, anche se gran parte viene da esperienze di sinistra. Ma ciò non è determinante per una linea politica, cosi come una posizione dichiarata contro la mafia non può essere l'essenza di una linea politica, al massimo è solo una sfaccettatura.
Nino Greco

Anonimo ha detto...

OK NINO
e' COMUNQUE UN CONFRONTO MOLTO CIVILE. L'ANONIMATO , IN QUESTO CASO, NON TUBA.

Un Promotore ha detto...

Ho molto apprezzato l'analisi fatta da Nino Greco nel suo commento di ieri, poichè descrive sapientemente la realtà locale.
Ritengo che per una corretta amministrazione locale si debba ritornare alle liste di partito, così come ha tentato di fare la terza lista candidata alle scorse elezioni comunali, anche se essa è stata costretta alle candidature " d'emergenza".
La presenza dei partiti a livello locale impedirebbe, attraverso una seria attività di controllo e di intervento, le "attività" amministrative dettate solo da visioni personalistiche, che nulla hanno a che vedere con l' individuazione degli interessi pubblici da tutelare e da perseguire e permetterebbe un confronto reale e costruttivo con le opposizioni.
Mi rendo però conto, rebus sic stantibus, che la realizzazione di quanto da me ritenuto sia mera utopia.
Carmela Frisina

Corso Luigi Razza ha detto...

Approfitto della vostra disponibilità per completare il discorso che avevo iniziato ieri o l’altro ieri , per manifestare il mio pieno accordo con ciò che altre persone hanno scritto su questo blog e per tornare a lanciare un appello a tutti gli amici dell’Arcobaleno affinchè qualcuno di loro che abbia le capacità tecniche apra un nuovo sito o un blog dell’Arcobaleno vero e proprio come luogo di incontro di tutte le persone, come me, vicine all’Arcobaleno.
Il blog Oppido che sembrava adatto a questo compito col passare del tempo è diventato solo un sito di pettegolezzi per le solite persone che hanno rovinato l’Arcobaleno e non lasciano passare più nessun commento.
Vi assicuro che è un’esigenza che sentiamo in molti.
Ringrazio per la loro disponibilità gli autori di questo blog e saluto.

Amico di Blog Oppido ha detto...

Per Corso Luigi Razza ed altri scettici
Ti stai sbagliando di grosso. Su Blog Oppido non esiste nessuna censura preventiva come ho avuto modo di constatare personalmente. I commenti ai thread proposti sono visionati "solo" dopo la pubblicazione. Così facendo stai infangando uno spazio nato per dare a TUTTI la possibilità di esprimersi, nel rispetto delle regole di civile convivenza, con la massima libertà.

Anonimo ha detto...

Solo un suggerimento per Corso Luigi Razza e per tutti quelli che, secondo lui, sentono l'esigenza di un blog vicino all'Arcobaleno:
Ma perchè, invece di invocare l'apertura dell'ennesimo Blog, luogo VIRTUALE, non provate a riorganizzarvi per trovare un luogo REALE di discussione, elaborazione, proposta e crescita politica. Credo sarebbe assolutamente più utile e più costruttivo, per l'Arcobaleno e per il paese.
Franco Mittica

Corso Luigi Razza ha detto...

Chiedo scusa ai promotori di questo blog se ancora una volta , ed è l’ultima, approfitto di questo spazio per discorsi non attinenti al grande argomento di discussione da loro così bene affrontato e offerto a noi lettori. Spero in futuro di entrare in queste discussioni proposte senza anonimato, come è giusto.
Voglio chiarire alcune piccole cose che potrebbero dare adito ad equivoci.
Innanzitutto all’amico che si firma “ amico di blog oppido”: non voglio assolutamente denigrare quel blog:: c’è libertà per tutti. Incidentalmente stamattina ho saputo chi ne è l’autore e riconosco che, per certi aspetti che ho visto, l’ho confuso con altre persone sulle quali evito di esprimere giudizi ma alle quali, come tanti a Oppido, addebito buona parte della responsabilità del crollo di immagine del movimento Arcobaleno anche nelle ultime elezioni. Ma non è questo il discorso,
Vorrei dire a questo amico che è degno di ogni stima che non intendevo e non intendo sminuire il suo blog. Semplicemente ritenevo e ritengo che l’Arcobaleno in quanto movimento politico, debba avere un suo sito ufficiale o almeno un piccolo spazio web, come ce l’ha Oppido Nostra, come dovrebbe averlo il PdL o comunque come dovrebbero averlo tutte le espressioni politiche presenti alle ultime elezioni locali. Uno spazio non frequentato da anonimi, non polemico , conflittuale o frequentato da persone che fanno solo finta di fare politica, ma in grado di fare incontrare le persone e i simpatizzanti, arricchito da documenti, notizie e informazioni sicure e di prima mano.
A questo proposito, voglio chiarire a Franco Mittica che la mia non è la proposta di creare “l’ennesimo blog”: ce ne sono già forse troppi e altri sarebbero inutili, anche perché concordo con lui che uno spazio virtuale non potrà mai sostituire una sede materiale e una discussione dal vivo tra persone che si riconoscono appartenenti allo stesso gruppo politico. A Oppido però sappiamo tutti quanto sia difficile, non solo per motivi economici, mantenere una sede. So che se ne sta discutendo e speriamo che si arrivi , anzi si torni , ad avere una sede. Tuttavia oltre alla proposta operativa io non posso decidere nulla in merito essendo semplicemente un simpatizzante, un elettore Arcobaleno senza pretese non autorizzato da nessuno a prendere decisioni.
E’ chiaro quindi che lo spazio internet che chiedo si apra ufficialmente a nome dell’Arcobaleno non andrebbe a sostituire una futura sede materiale del movimento e nemmeno a fare concorrenza a Blog Oppido, Sarebbe semplicemente uno spazio ufficiale serio, sicuro, affidabile ma soprattutto credibile,per scambiare idee e progettualità politiche e culturali ed avere informazioni sic ure e in tempo reale sulla vita del movimento. Non penso di chiedere troppo.
Rinnovo perciò l’invito agli amici dell’Arcobaleno perché presto si arrivi a questo piccolo e, secondo me, importante traguardo.
Mi scuso ancora con gli amici di Oppido Nostra e li ringrazio.

Grigia ha detto...

Scusate l'ignoranza ma da chi è presieduta attualmente la Pro loco a Oppido, se esiste una pro loco?

Anonimo ha detto...

della nuova Pro-loco e' presidente il dr Randazzo ,e io so che presto si apriranno le iscrizioni,ma non so di preciso quando.

Grigia ha detto...

Grazie per l'informazione.
Penso comunque di rinviare a data da destinarsi l'idea di iscrivermi.