sabato 19 settembre 2009

Rimanere o no in Afghanistan ?


La tragedia che si è consumata qualche giorno fa in Afghanistan ai danni del contingente militare italiano e che ha fatto contare parecchi morti e feriti ci impone una riflessione serena sulla opportunità o meno di far rimanere i nostri ragazzi, partiti per una missione di pace, all'interno di un teatro di vera e propria " guerra ", quale si va ormai delineando da parecchi mesi.

La mia idea, a riguardo, è che alle armi si debbano sostituire la politica e la diplomazia e che bisogna fare ogni sforzo in questa direzione. Il nostro compito non dev'essere quello di  " esportare la democrazia ", come sostengono i fautori dell'intervento militare in varie parti del mondo : per esportare qualcosa bisogna averla e, sinceramente, penso che in questo momento è l'Italia ad avere bisogno di più democrazia.

Invito i nostri lettori ad intervenire sul tema e a partecipare al sondaggio pubblicato accanto.

Pino Frisina

18 commenti:

Un contribuente ha detto...

Sembra che la missione in Afghanistan stia costando ai contribuenti italiani la rispettabile cifra di 525.600.000 euro l'anno.

Per rendere meglio l'idea si sta spendendo, da quelle parti, circa
1000 euro al minuto, 60.000 euro l'ora, 1.440.000 euro al giorno e
43.200.000 euro al mese !

Quante strade si potrebbero riparare con quel denaro , quanti asili si potrebbero costruire dalle nostre parti ?

Anonimo ha detto...

ghhhghghghg

Cola ha detto...

Gli asili si stanno chiudendo tutti perchè la gente è andata via. Almeno difendiamo la democrazia e la libertà degli Afghani dai talebani.

Anonimo ha detto...

...Non eranu tri ca eranu dui ...

Anonimo ha detto...

Penso che non possimao che concordare con gli alleati un diverso atteggiamento ed aprire utili trattative con il nemico.
Tornerò nell'argomento che ritengo di massimo interesse per la crescita culturale di tutti noi e per meglio chiarire in quali mani ci siamo combinati.
Grazie, comunque, per il serio tema che certamente non ci distrae dal nostro presente e dai problemi veri,come si senta di fare in altri meno seri ed impegnati spazi.

Carmela Frisina ha detto...

Se non erro la missione in Afghanistan è stata disposta ed approvata dal governo di centro-sinistra e oggi si può discutere solo dell'opportunità della partecipazione alle missioni c.d. di pace da parte dell'Italia .
La questione è abbastana complessa perchè coinvolge i rapporti tra stati e le relative alleanze.
Io concordo, comunque, con il Presidente della Repubblica che sul problema rientro o meno del contingente militare italiano ha dichiarato che è necessario rispettare gli impegni internazionali.
La strage che ha visto vittime i nostri eroici soldati è stata la conseguenza di un vile atto terroristico che non trova giustificazione alcuna.
Esprimo le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e alla Stato italiano che ha perso soldati valorosi.
Ai nosri militari ancora in Afganistan un grosso abbraccio e tanta tanta solidarietà in questo grave momento.
Carmela Frisina

Anonimo ha detto...

caro avvocato credo che lei commetta un'errore.
la missione in afganistan è stata predisposta in seguito all'attentanto dell'11 settembre 2001. essa è cominciata nell'immmediato dopo attentato con l'approvazione di tutti gli organismi internazionali (ONU, Nato ecc.) tanto che l'Italia è li sotto l'egidia NATO.
il problema è che poi l'incredibile presidente bush jr ha deciso che era ora di togliersi dai piedi saddam e quindi ha scatenato la guerra contro l'iraq, abbandanando a se stessa la missione afganistan.
questo per sommi capi l'andamento delle cose.
giusto per rilevare l'errore da lei commesso se non ricordo male (e non lo faccio) il governo di allora lo guidava berlusconi (elezioni in primavera 2001) ed il ministro degli esteri era fini.
scusi la correzione.

Anonimo ha detto...

Che brutto titolo.
Andare via oggi dall'Afghanistan significherebbe solo fuggire davanti agli atti del terrorismo e abbandonare quella gente ai talebani.
E' offensivo anche scrivere queste cose per i sei giovani che oggi l'Italia piange.
Come possiamo ridurci così?

Carmela Frisina ha detto...

Caro anonimo,
Le ricordo che nel 2006 la missione è stata rifinanziata dal governo di centro sinistra.
La mia era solo una "provocazione" per far intendere all'anonimo che mi aveva preceduto nei commenti che non ha importanza il colore politico del governo che dispone o meno la partecipazione alle missioni di pace.
La ringrazio comunque per la precisazione
Carmela Frisina

Anonimo ha detto...

La radice delle tensioni in medio oriente e nell'area dell'islam è assi profonda e necessiterebbe di adeguato approfondimento. Trovo l'argomento di estrema importanza per la nsotra crescita culturale e mi auguro che si inseriscano, qui nel vostro interessante blog, i vari problemi connessi alla questione che è centrale per l'avvenire più prossimo dell'umanità intera.

Unknown ha detto...

Dove lo avete mandato il terzo?

Anonimo ha detto...

La missione in afganista deve continuare e la politica deve essere in grado di hestire bene questa storia in modo che finisce al più presto. Hanno tutti responsabilità destra e sinistra ma di più bush e berlusconi.

Anonimo ha detto...

Lo scontro tra i due mondi, quello islamico e quello cristiano risente di una storica incomunicabilità tra le due chiese e le due culture. Ad aggrvarlo è l'impazzimento del consumismo occidentale di cui l'america è capofila, unitamente all'europa . al Giappone ed ai paesi della nuova economia. E' difficile credere ad una facile integrazione,non considerando il rischio di un rovescaimento dei costumi e dei valori che sino a qui ci hanno accompagnato nel bene e nel male. Non è facile, ad esmpio, per le piccole comunità come le nostre , accettare diversi regimi di vita né diverse religioni. Il cammino è lungo, ma deve necessariamente passare da un ricambio laico del nostra percezione di società.

Anonimo ha detto...

Anonimo 20,51 per favore può tradurre?

Anonimo ha detto...

http://ale1980italy.wordpress.com/2009/09/21/guerraepac/

Anonimo ha detto...

non credo che l'Italia possaritirare le sue truppe dall'Afganistan senza un accordo internazionale che e' alla base della sua missione.E' dunque un problema lasciare,per l'Italia come per gli altri stati,ma e' un problema anche rimanerci:ci siamo,come si dice ,"incartati",e bisognera' che si trovi il modo di lasciare senza perdere la faccia:l'America neanche dopo il Vietnam ha perso il vizio di sottovalutare la guerriglia motivata:in questo caso diabolicamente motivata ,ma pur sempre tale

Anonimo ha detto...

per mamertino del 21/09/09 che si domanda "Dove lo avete mandato il terzo?"rispondo:guardati allo specchio e lo troverai!

Anonimo ha detto...

Guardarsi allo specchio fa bene e male a tutti............