mercoledì 17 giugno 2009

Raccolta adesioni al Movimento "Oppido Nostra"

Cari concittadini,
ho appena pubblicato una bozza del documento di presentazione del Movimento " Oppido Nostra ". Invito tutti coloro che intendono dare un contributo alla nascita di questo Movimento ad intervenire con le proprie idee e suggerimenti , naturalmente firmandosi con nome e cognome.

9 commenti:

Nino Greco ha detto...

Sarebbe interessante fare di questo blog un vero luogo di confronto. Spero solo non diventa una pseudo cht per slogan anonimi.

Nino Greco ha detto...

Ops...spero solo non diventi.....

Nino Greco ha detto...

Lettera aperta al Sindaco di Oppido Mamertina

Gentilissimo Sindaco,
sento, da “cittadino Oppidese” , la necessità di fare sommessamente e con garbo qualche considerazione in relazione a ciò che sarà il percorso amministrativo che Lei e la giunta intenderete prendere da qui a qualche giorno.
Lo scenario post-voto presenta la comunità Oppidese divisa in tre fazioni, la legge attuale assegna ad “Insieme per Oppido” la vittoria di questa tornata elettorale . Tutto secondo i termini legge, tutto chiaro e alla luce del sole.
Credo però - e con onestà intellettuale lo ammetterà anche lei - che la sua giunta sia espressione di un terzo della popolazione. Il 60% degli aventi diritto non l’ha votato. È un fatto oggettivo dato dai numeri.
Lei non è nuovo della politica, e riconosce che il valore fondante delle democrazie si poggia sul semplice principio della “maggioranza assoluta ”. Anche nei condomìni occorre avere meta più uno dei millesimi per dare mandato a qualcuno per amministrare il bene comune. Persino (quando andavo a scuola) nelle assemblee collettive di istituto si votava per alzata di mano ed a maggioranza si stabiliva quale documento approvare o meno
Non intendo entrare in merito ai tecnicismi di legge, che nei comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, annullano , in nome della governabilità, quel semplice principio di cui dicevo prima.
Queste considerazioni vogliono essere la base su cui far riflettere per un attimo anche Lei, e chiederLe se non sia opportuno , ovviamente per quanto possibile, lavorare per creare uno scenario in cui vi sia un coinvolgimento delle opposizioni specialmente su questioni che implicano scelte di una certa portata.
Di certo la nuova giunta si muoverà quotidianamente su cose dove vi sarà la necessità di decidere in tempi rapidi e su questioni anche minime. Il mio vuole essere un appello a Lei ed a tutte le forze presenti in consiglio affinché vi sia una convergenza nell’individuare obiettivi importanti per Oppido e perseguirli abbandonando vecchie logiche di campanile.
Dia un contributo importante anche Lei, vi è la necessità di elevare la qualità della politica, lo scadimento della stessa porta inevitabilmente ad un imbarbarimento generale , e nelle piccole comunità come Oppido può essere deleterio. Le piccole collettività hanno come volano la solidarietà sociale , quando viene meno questo principio vi è l’esaltazione del particolare nella forma più becera. Gli steccati non devono essere issati per determinare il senso di appartenenza, le differenze sono ricchezza , e per manifestare il senso di appartenenza non servono muri.
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione che vorrà dare a questa mia, Le rinnovo gli auguri per il lavoro che lo attende.
Cordialmente.
Nino Greco
a.greco@serintgroup.eu
P.S.(Questo documento è stato redatto su iniziativa personale dal firmatario e non rappresenta la posizione di nessun partito politico ne di associazioni affini)

Unknown ha detto...

Apprezzo e condivido le finalità del movimento per i valori a cui si ispira e per le finalità che vuole conseguire.
Non identificandomi , però, nell'" Unione dei socialisti e democratici oppidesi, proporrei di allargare la partecipazione al movimento a coloro che politicamente si collocano in un'area politicamente diversa pur condividendo i valori della giustizia sociale, della solidarietà umana e del rispetto della dignità e della libertà degli individui.

Unknown ha detto...

ops... politicamente si collocano in un'area diversa.......
Carmela Frisina

GRUPPO REDATTORI ha detto...

L’ospedale di Oppido Mamertina si configura come una struttura indispensabile, per la sicurezza di un bacino di utenza periferico come il nostro , ed è anche un’azienda che concorrere a sostenere l’economia e l’occupazione dell’ambito territoriale.
Non credo ci possano essere spazi per speculazioni propagandistiche nel trattare l’argomento. C’è invece l’urgenza di raggiungere un sufficiente grado di conoscenza dei problemi correlati al mantenimento dell’Ospedale, per organizzare una linea di difesa concreta , idonea, comunque, ad aprire la via più giusta da seguire nella direzione di far riconoscere la necessità sociale del Presidio.
La L.R. n. 11 del 19/03/2004, Piano Regionale per la salute 2004/2006, stabiliva , nellart.1, le finalità della programmazione regionale in materia sanitaria e ne dichiarava i principi e i criteri. Il PRS, recitava l’art. 10 della LR n. 11, “ trova attuazione attraverso la programmazione sanitaria aziendale, ovvero attraverso il piano attuativo”. Per le aziende ospedaliere la legge prevedeva un adeguamento organizzativo con l’atto aziendale.
Il finanziamento dell’intero sistema sanitario riposa nei limiti delle quote e del fondo regionale. Le risorse ( e solo le risorse ) rendono la legge un provvedimento concreto: un provvedimento, cioè, che sfugge all’astrattezza della programmazione.
Da una lettura combinata della Legge e dell’allegato, che contiene il testo del PRS, appare chiaramente che la messa a regime del sistema trova nella finanza disponibile il necessario sostegno e che, dunque, solo in sede di approvazione dei bilanci delle Aziende Sanitarie si completa la previsione attuativa delle linee di programmazione.
Il PRS , così come formulato nella Legge n. 11, per essere concreto e praticabile, doveva incontrare, però, la necessaria copertura finanziaria. L’allegato alla Legge n. 11 era la premessa che non impediva la riattivazione ed il rilancio dell’Ospedale di Oppido, anche se ne riduceva le possibilità di ulteriore sviluppo, comprimendo, in origine, l’offerta di servizi .
La Regione che già conosceva, in sede di approvazione del PRS 2004/2006, la cifra dell’imponente fuori bilancio accumulata nel settore della sanità, avrebbe dovuto destinare i necessari fondi per sostenere l’esposizione debitoria delle Aziende sanitarie, in particolare della dieci, e liberare le risorse correnti , consentendo l’avvio operativo delle previsioni di programma.
In questi ultimi anni, nonostante lo sforzo innovativo , la revisione geografica delle aziende sanitarie, l’unificazione dei bilanci, la moralizzazione del sistema delle commesse e l’impegno profuso per contenere la spinta invasiva della criminalità organizzata, la situazione è peggiorata sotto la pressione degli antichi equilibri , dei privilegi, costituiti prima ancora dell’approvazione del PRS 2004/2006, e le malversazioni di gruppi privati, lobby seducenti e celate che , in Calabria, hanno gravemente compromesso la Democrazia.
Oppido ha tutti i numeri per far riconoscere l’importanza primaria del P.O. di Oppido. Non possiamo rinviare ancora il problema. Dobbiamo affrontarlo muovendo da un incontro ufficiale con il Presidente Agazio Loiero e con i capi gruppo dei partiti politici che hanno la responsabilità di Governo della Regione Calabria. Il caso Ospedale di Oppido e, prima di tutto, un fatto politico. L’Unione dei Socialisti e dei Democratici , Oppido Nostra, si dovrà fare carico anche di questo.
Antonio frisina via F.M. Coppola snc Oppido M ( tel 0966/86042 )

GRUPPO REDATTORI ha detto...

Sanità, Cersosimo: “Un debito di 198 milioni proveniente
da anni lontani ora rende tutto infinitamente più difficile”
Area d'interesse: Presidenza
Data pubblicazione: giovedì 19 marzo 2009
I “conti malati” della sanità calabrese non finiscono mai di stupire. “Adesso ci caricano altri 198 milioni di euro provenienti da anni lontani e a questo punto per fronte al deficit tutto diventa infinitamente più difficile”, afferma il vicepresidente della Regione Calabria Domenico Cersosimo, uscendo dal ministero dell’economia dopo il confronto al cosiddetto “tavolo Massicci” per il piano di rientro che la Calabria sta trattando con il governo. “Bisogna riflettere – sostiene Cersosimo - sulla nuova situazione che si è determinata. E’ un deficit fatto di sopravvenienze passive e accantonamenti che si trascina da un decennio almeno e che, cumulato tutto sul 2007, condiziona il presente”.
Cersosimo si è detto poi sorpreso, in quanto tale somma iscritta a bilancio nel 2007 dal soggetto attuatore, va oltre le rilevazioni effettuate dall’advisor Kpmg che aveva fatto una stima totale del deficit tra un miliardo e quattrocento milioni e un miliardo e settecento milioni di euro: “Una cifra in qualche modo ‘affrontabile’ e comunque non paragonabile ai deficit di altre regioni – aggiunge Cersosimo – per la quale stiamo mettendo in cantiere a una serie di misure per essere in regola garantendo e addirittura aggiungendo servizi sanitari di qualità ai calabresi. Ora dobbiamo rifare parte del lavoro senza escludere più nulla, utilizzando tutte le leve possibili per far fronte a quella che si presenta sempre più come un’emergenza nascosta sotto il tappeto per anni e che questo governo regionale sta portando alla luce per evitare altre brutte sorprese ai cittadini”.
All’incontro romano, assente il presidente della Regione Agazio Loiero rimasto a Catanzaro per affrontare con i sindacati la grave crisi dell’istituto Papa Giovanni di Serra d’Aiello, assieme al vicepresidente Cersosimo hanno preso parte anche il segretario generale della Giunta Nicola Durante e il dirigente generale del Dipartimento della Salute Andrea Guerzoni.
La delegazione calabrese si era presentata con proposte sostanzialmente definitive per azzerare il disavanzo del 2008 mediante fondi di bilancio e senza gravare sui cittadini con ticket e addizionali esose, ma di fronte alla nuova situazione accertata per il 2007 che a cascata va a incidere anche sui conti dell’anno appena passato, ha discusso preliminarmente sulle vie da percorrere per arrivare intanto a una definizione finale del disavanzo e per mettere in campo poi tutti gli strumenti necessari per risolvere tutto. Dall’analisi dei bilanci emerge, in ogni caso, una diffusa mancanza di cultura contabile che i tecnici del ministero hanno sottolineato e su cui la giunta regionale sarà chiamata a riflettere.
“Una volta che il commissariato con una procedura di ascolto sulle aziende sanitarie e ospedaliere ha messo a bilancio 198 milioni per il 2007, cifra nascosta tra le pieghe di vecchi bilanci, e altri 21 milioni su quelli del 2008 – ha concluso Cersosimo – è ovvio che le difficoltà vengono aumentate e si impone una nuova valutazione politica sul piano di rientro che stavamo costruendo”.


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Nino Greco ha detto...

Chiaro il quadro

Nino Greco ha detto...

Il 30 gennaio del 1870 la Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari espresse il parere che non fosse conveniente (non expedit) per i cattolici italiani partecipare alle elezioni politiche. Una posizione tendente a prendere le distanze dal laicismo: era opportuno non “mischiarsi” per non inficiare e inquinare il potere della Chiesa. Poi venne , con l’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII , il : «in qualche luogo … non convenga affatto (nequaquam expediat) per ragioni grandissime e giustissime». Era un alleggerimento alle tensioni tra stato e chiesa.
Dopo un secolo si registra, con Papa … Benedetto…XVI:
in tutti i luoghi , “per ragioni grandissime e giustissime”, è opportuno prendere parte (in tutti i sensi) anche in quel di Oppido . Ivi non solo si partecipa.