mercoledì 7 ottobre 2009

GANDHI - UN GRANDE TESTIMONE DELLA NON VIOLENZA

OTTOBRE  – MESE DI NASCITA DI  UN  MARTIRE PER LA LIBERTA’ .












Gandhi : la via della non violenza nel sentiero del Cristo . – Ricordiamolo e celebriamo la sua testimonianza

Le Democrazie nascono dalla forza della ragione , dalla coscienza dei Popoli, dall’esempio e dalla passione di grandi uomini.






La violenza è anche il disprezzo delle libertà degli altri, della giustizia , della legge. Il mondo soffre di questo male che avvolge anche il nostro Paese, in cui si sta riducendo lo spazio democratico e si vanno affermando nuove corporazioni trasversali e consorterie che usano la politica per i più indecorosi affari privati.







Il Satyagraha è una forma di contrasto di ogni ingiustizia umana con la resistenza passiva; per Gandhi il termine significava “ lottare senza offendere “ , in sanscrito ahimsa.


Il nostro tempo è attraversato da un’alta onda di contraddizioni dialettiche in cui l’umanità perde la sua fisionomia di animale superiore e la sua sostanza di mente e ragione del mondo. Il rapporto critico degli uomini con l’organizzazione sociale del pianeta si svolge e si sviluppa lungo sentieri violenti, segnati dalle guerre preventive e dal terrorismo. Le prime combattute dalle potenze occidentali per difendere il benessere raggiunto e per concentrare quanta più ricchezza possibile nell’area sviluppata, il secondo proteso disperatamente a battere l’invasione occidentale ed il colonialismo con la lotta armata senza quartiere. Il terrorismo e la guerra preventiva sono due facce della stessa medaglia; lo scontro segue un unico scopo : la liberazione degli uni dagli altri , o meglio l’egemonia sull’intera razza umana e sulle risorse della terra.





Il cammino nell’unità e nella pace sembra escluso , né si riesce a vedere ancora un prodromo , neanche nel più remoto orizzonte . La strada della non violenza è fuori dalla prospettiva e considerata incompatibile con gli egoismi umani; è una categoria retorica sprofondata nel pensiero , seppure costituisce l’ultima possibilità di sottrarre il nostro destino all’olocausto nucleare.






Il liberismo fallisce , ma risorge come l’araba fenice , per mantenere privilegi , creando riserve di benessere, concentrate nelle mani di pochi, e vaste zone di miseria e di paura ; risorge e si difende con i mezzi più sofisticati, che vanno dalle armi ai mezzi di informazione di massa , attraverso cui riesce a contaminare la morale collettiva e generare nuovi simboli che misteriosamente annichiliscono le funzioni critiche delle coscienze.



In Italia la destra sta costruendo una Nazione egoista, intessendo il nostro ordinamento giuridico con una serie di leggi inconciliabili con l’idea comune della giustizia, destinata, quest’ultima, ad essere anch’essa una mercanzia affidata alle coordinate della domanda e dell’offerta e svuotata da ogni segno di etica superiore e pubblica.







Sulla via della non violenza, attraverso la quale si esaurisce la civiltà dello sfruttamento dell’uomo sul suo simile, tracciata da Gesù Cristo, messaggero e testimone della potenza del bene, l’arabo ebreo che ha sognato e predicato il nuovo mondo, si è incamminato MOHANDAS KARMCHAD GANDHI.






Nacque nel 1869 in India, nel Guyara, il 2/Ottobre a Porbander. La sua idea delle non violenza è stata, forse, la più estrema : combattere , per Gandhi, significava non danneggiare l’avversario ma se stessi , la stessa accezione del messaggio evangelico tanto scambiato per misticismo radicale, ma in effetti espressione laica di tolleranza, nel segno dell’amore, solido mattone dell’edificio umano. Il grande condottiero non violento crede nel martirio di se stesso , intendendolo un’arma formidabile e vincente: la forza del bene che sostituisce quella del male e che la vince. La non violenza nella politica è convincere l’avversario , più che sconfiggerlo, facendolo accostare ai valori a cui la sua umana debolezza lo induce a rinunciare. La magia del satyagraha gandhiano è concentrata nelle parole indiane satya ( verità ed esisenza ) agraha ( forza) ; e la ricerca della verità è per Gandhi lo scopo essenziale dell’uomo, la sua mission , perché cercandola , “ più umile della polvere”, può raggiungere la perfezione di cui è degno. La sua visione del mondo è che Dio è l’interesse generale a cui tutti, senza declinazione gerarchica, siamo subordinati. Gandhi ,come Francesco D’Assisi,  riteneva che in politica ed anche in guerra è necessario il dialogo ed egli dialogava con il nemico inglese, come Francesco entrò a Damietta per dialogare con il feroce Saladino.

Lotta in Africa contro il razzismo bianco dilagante; prova il carcere duro diverse volte. Lotta per la liberazione dell’India , conosce Nerhu,più tardi alla guida dell’India indipendente. Mahatma era il nome che il popolo indiano gli aveva dato e che vuol dire “ grande anima “. Muore nel 1948, il trenta Gennaio , assassinato.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

la rivoluzione della PAROLA....

Anonimo ha detto...

una domanda OT:ma sono i frequentatori di questo blog che votano nei sondaggi che proponete?non mi pare che i commenti siano in armonia con i risultati dei sondaggi

Un Promotore ha detto...

Una risposta OT:

in questo blog c'è gente che vota e gente che commenta.
Noi accettiamo chiunque voglia esprimere liberamente e civilmente il suo pensiero sugli argomenti trattati nel nostro diario.

Un Promotore ha detto...

Non posso che complimentarmi con l'amico Totò Frisina per il suo prezioso contributo.

Gandhi , in effetti, è stato uno dei più grandi testimoni della non violenza, un modello a cui ispirarsi da parte di chi crede nella possibilità di superare pacificamente i conflitti umani.

La sua grande umiltà ,la sua pacatezza, la sua vicinanza alle fasce più deboli e più sfruttate della sua nazione, fanno di lui un esempio da seguire nella vita quotidiana di ciascuno di noi.

Nell'ottica di Ghandi la ricerca della verità che caratterizza ogni essere umano equivale a ricerca della felicità, essendo inscindibile il binomio verità-felicità.

La via della non violenza è proprio funzionale a una condizione di " pacificazione " interiore e, quindi, a una condizione di felicità.

Grazie Totò

Pino

Il cigno ha detto...

E' meraviglioso che in ogni civiltà vi sia stato e vi è chi lotta per la supremazia del bene sul male , della non violenza sulla violenza..............
Il principio universale è dunque
"ama il prossimo tuo come te stesso" e la legge fondamentale quella dell'amore.
Grazie a Totò Frisina perchè , nonostante i numerosi problemi quotidiani che ci assillano, ci ha fatto riflettere.

Anonimo ha detto...

COME SAREBBE BELLO LEGERE ALTRE POESIE SULL'AUTUNNO E ISPIRATE ANCHE DALLA FIGURA DI GANDHI